Luigi de Magistris racconta dell’intreccio tra mafie e politica e della funzione civilizzatrice della Costituzione italiana, attraverso la sua storia di magistrato e del suo successivo impe¬gno politico come sindaco della città di Napoli. Da una parte, la cronaca-racconto di alcune vicende giudiziarie che evidenziano l’intreccio sistemico tra politica e malaffare; dall’altra, invece, racconta, attraverso quattro casi, la forza morale e civile che manifesta l’attuazione del dettato costituzionale. L’ultima parte, infine, ripropone alcuni articoli della Costituzione, in particolare il secondo comma dell’art. 3, come strumento per la costruzione di una pacifica convivenza civile fon¬data sui principi di libertà, uguaglianza e dignità umana e sociale. Il tema di fondo è che abbiamo tutti e tutte un mandato costituzionale a rimuovere gli osta¬coli di ordine economico, sociale e culturale che impediscono la piena realizzazione della persona umana e la più ampia partecipazione di tutti e tutte alla vita democratica del Paese. Un racconto/archetipo alla non rassegnazione, al “nonsipuotismo” e all’”indifferentismo” po¬litico.